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domenica 24 luglio 2011

SE VEDI UN CANE ABBANDONATO IN AUTOSTRADA MANDA UN SMS AL 334.1051030




SE VEDI UN CANE ABBANDONATO IN AUTOSTRADA 
MANDA UN SMS AL 334.1051030



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SE VEDI UN CANE ABBANDONATO IN AUTOSTRADA MANDA UN SMS AL 334.1051030.
 Un numero di telefono da memorizzare per salvare un animale abbandonato in autostrada. Tramite un sms si può segnalare il cane e dei volontari saranno pronti ad intervenire. Ogni anno a ridosso delle vacanze estive sentiamo parlare sempre di più del tema abbandono. Molti sono i cani sfortunati, che vengono abbandonati su un’ autostrada o semplicemente lasciati in qualche canile. Ma finalmente riparte il soccorso per i cani abbandonati in autostrada. Dal 23 luglio al 4 settembre, una volta avvistato il cane, si può mandare un sms al numero 334.1051030 per fornire le coordinate il più precise possibili, in modo che i soccorsi trovino al più presto l’animale. Dal 23 luglio al 4 settembre - Altre info http://www.prontofido.net/inde​x.asp http://www.petpassion.tv/blog/​attivo-il-soccorso-per-animali​-abbandonati-in- autostrada-16116 Un numero di telefono da memorizzare per salvare un cane abbandonato in autostrada. Tramite un sms si può segnalare il cane e dei volontari saranno pronti ad intervenire. Ogni anno a ridosso delle vacanze estive sentiamo parlare sempre di più del tema abbandono. Molti sono i cani e gatti sfortunati, che vengono abbandonati su un’autostrada o semplicemente lasciati in qualche canile. Ma finalmente riparte il soccorso per i cani abbandonati in autostrada. Dal 23 luglio al 4 settembre, una volta avvistato il cane, si può mandare un sms al numero 334.1051030 per fornire le coordinate il più precise possibili, in modo che i soccorsi trovino al più presto l’animale. L’iniziativa si chiama ”Io l’ho visto”, in collaborazione con le maggiori stazioni radiofoniche come: Radio 105, Radio Monte Carlo, Virgin Radio, la webradio Radio Bau & Co e Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente (Aidaa). L’invio dell’sms attiverà i team anti-abbandono: oltre 1000 volontari su tutto il territorio nazionale, che interverranno per il recupero del cane. Ma non è tutto. Chi possiede iPhone e iPad può scaricare gratuitamente l’applicazione ”Io l’ho visto” e tramite il segnale GPS identificherà il punto della segnalazione. Basta fotografare il cane, fermarsi alla prima area di parcheggio e inviare la segnalazione specificando nel testo il senso di marcia. I team di volontari sono riconoscibili dalla pettorina catarifrangente e dal cappellino giallo personalizzati con il logo di ”Io l’ho visto” e si alternano su due turni pattugliando le strade, dalle 7 del mattino alle 22 di sera. Nel 2010 grazie al progetto ”Io l’ho visto” sono stati salvati 613 cani, 167 quelli restituiti ai legittimi proprietari grazie ai dati rilevati dai microchip in quanto cani fuggiti e non abbandonati e 2.100 le segnalazioni di avvistamenti. Le pratiche di soccorso avviate sono state 1127 e 211 le persone denunciate per abbandono di animali e hanno coinvolto oltre 900 volontari che si sono alternati per 5 settimane sulle autostrade italiane.
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PC: Come Smettere di Fumare





PC: Come Smettere di Fumare: "Come Smettere di Fumare . . . . Uno dei grossi problemi che hanno le persone che tentano di smettere di fumare sono i sinto..."

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sabato 23 luglio 2011

ENERGIAINFINITA: SOLE










SOLE





Il Sole (dal latino Sol) è la stella madre del sistema solare, attorno alla quale orbitano gli otto pianeti principali (tra cui la Terra),




ENERGIAINFINITA: SOLE: "Il Sole (dal latino Sol) è la stella madre del sistema solare, attorno alla quale orbitano gli otto pianeti principali (tra cui la Terr..."

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lunedì 18 luglio 2011

PC: I segreti della casta di Montecitorio

I segreti della casta di Montecitorio


I segreti della casta di Montecitorio

http://isegretidellacasta.blogspot.com/

Il precario arrabbiato

che spaventa la Casta

Ha un blog e una pagina Facebook, promette di rivelare tutti i privilegi dei parlamentari. E intorno a lui crescono le adesioni





PC: I segreti della casta di Montecitorio: "I segreti della casta di Montecitorio http://isegretidellacasta.blogspot.com/ Il precario arrabbiato che spaventa la Casta Ha un..."

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mercoledì 13 luglio 2011

RIDO - PIANGO: Il "primo" uomo






RIDO - PIANGO: Il "primo" uomo: "Il 'primo' uomo Un giorno, nel giardino dell’Eden, Eva disse a Dio… ”Signore, ho un problema” ”Che problema, Eva?” ”Signore, s..."

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domenica 10 luglio 2011

Lo sterminio degli Indios e la cristianizzazione forzata dell'America Latina


Lo sterminio degli Indios

 e la cristianizzazione forzata dell'America Latina



<la conquistadores, e dei missionari al loro seguito, fin dagli inizi del Cinquecento portano gli amerindi,ovvero gli indios,non solo alla morte fisica,ma anche a quella morale.Lo sterminiuo avviene in maniera scientifica sulla base di un proclama,che si chiama Requerimiento,che i conquistadores,una volta penetrati nel loro territorio,leggono agli stessi indigeni oltretutto in spagnolo e quindi in termini per loro incomprensibili.

La figura centrale di questo documento,che ha l'appoggio della Chiesa di Roma,paradossalmente ha come protagonista Gesù Cristo,presentato come "capo della stirpe umana";Gesù ha dato il potere sugli uomini al suo apostolo Pietro e questi ai suoi successori,i vescovi di Roma.Uno di questi pontefici,Alessandro VI,dopo la scoperta dell'America fatta da Cristoforo Colombo,ha donato il continente ai sovrani spagnoli e portoghesi,dichiarati quindi "legittimi dominatori"delle terre scoperte e da scoprire nel trattato di Tordesillas del 1494;a questo scopo ha tracciato una linea di divisione immaginaria che risulta di 450 leghe a ovest delle Isole di Capo Verde.Il conquistador,inviato dai sovrani,è accompagnato da"individui di virtù riconosciuta,sol timor di Dio",ovvero i missionari,"allo scopo di istruire nella fede cattolica e ispirare a voi il desiderio dei buoni costumi".Di conseguenza il conquistador conclude la lettura del proclama:"Con ciò garantisco e giuro che,con l'aiuto di Dio e con la nostra forza,penetremo nella vostra terra e condurremo guerra contro di voi [...] per sottomettervi al giogo e al potere della Santa Chiesa [...] infliggendovi ogni danno possibile e di cui siamo capaci,come si conviene a vassalli ostinati e ribelli che non riconoscono il loro Signore e non vogliono ubbidire,bensì a lui contrapporsi".E sul massacro degli Indios ci sono anche note lasciate dai missionari,tra i quali il vescovo Bartolomeo de Las Casas, e da alcuni documenti dei conquistadores dai quali si evidenziano le atrocità compiute in nome di Cristo,come quando"costruirono pure larghe forche,in modo tale che i piedi toccassero appena il terreno(onde evitare il soffocamento),ed appesero ad ognuna di esse - in onore del Redentore e dei dodici apostoli - gruppi di tredici indios,mettendovi sotto legna e braci e bruciandoli vivi".
E ancora:"Spesso staccavano ad uno un braccio,ad altri una gamba o una coscia,per troncare di colpo la testa a qualcun'altro,non diversamente da un macellaio che squarta le pecore per il marcato".E Vasco de Balboa fa sbranare una quarantina di indios dai cani affamati.Si tratta di autentici "crimini contro l'umanità",come si direbbe oggi.
Qualche missionario cerca di opporsi alla politica dei conquistadores,come il teologo Francesco da Vitoria dell'Università di Salamanca,cercando di convincere gli stessi reali spagnoli che quel sistema porterà allo spopolamento del continente;e certo non è meno ignobile il rimedio adottato dai conquistadores per combattere quel male,la deportazione di schiavi neri dall'Africa.E anche questo con l'aiuto dei messionari.Che,mentre operavano la conversione forzata al cristianesimo,imbevono di falsi ideali quei popoli che non conoscono la realtà della natura umana coiddetta civilizzata, e di cosa sia capace pur di raggiungere la ricchezza.Infatti accade che,una volta ingannati e ridotti allo stato di schiavitù,molti indios si suicidino e si lascino morire di fame.Inoltre un gran numero di neonati muore nei primi mesi di vita,privi come sono di sostentamento;e molte donne affogano la propria prole per disperazione.e alcune,rimaste incinte,usano particolari erbe per poter abortire.
Sul massacro degli Indios va citata la riflessione svolta all'udienza generale del 23 maggio 2007,all'indomani del viaggio in Brasile,da Benedetto XVI,che perarltro non è neanche una richiesta di perdono:
"Il ricordo di un passato glorioso non può ignorare le ombre che accompagnano l'opera di evangelizzazione del continente latinoamericano:non è possibile infatti dimenticare le sofferenze e le ingiustizie inflitte dai colonizzatori alle popolazioni indigene,spesso calpestate nei loro diritti umani fondamentali.Ma la doverosa menzione di tali crimini ingiustificati non deve impedire di prender atto con la gratitudine dell'opera meravigliosa compiuta dalla grazia divina tra quelle popolazioni nel corso di questi secoli".>>

L'uso della violenza come strumento di evangelizzazione è contrario alle sacre scritture.Gesù condanna la violenza e non forza nessuno ad accettare la sua religione.
Nel Suo Discorso della Montagna Gesù ha parlato dell'amore per i nemici.In Matteo leggiamo:
Matteo 5,38-48

38 Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente39 ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; 40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42 Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.


La preghiera cristiana arriva fino al perdono dei nemici. Essa trasfigura il discepolo configurandolo al suo Maestro. Il perdono è un culmine della preghiera cristiana; il dono della preghiera non può essere ricevuto che in un cuore in sintonia con la compassione divina. Il perdono sta anche a testimoniare che, nel nostro mondo, l'amore è più forte del peccato. I martiri di ieri e di oggi rinnovano questa testimonianza di Gesù.Il perdono è la condizione fondamentale della Riconciliazione (2 Cor 5,18,21) dei figli di Dio con il Padre e degli uomini tra loro. Il messaggio di Gesù,quindi,è un messaggio d'amore per i nemici.E' un messaggio che esalta il perdono.E' un messaggio che esalta la pace e i perseguitati.


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mercoledì 6 luglio 2011

Copenaghen, Christiania, la città liberata


Copenaghen

Christiania

la città liberata



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Nella “città libera” di Christiania, a Copenaghen, dal 1971 vige l’anarchia: la polizia danese può entrare solo con un permesso speciale e non è ammessa la proprietà privata. Con il tempo il quartiere è diventato un esperimento sociale di grande interesse, ma non ha mai incontrato le simpatie dello Stato, che ha tentato più volte lo sgombero senza successo: la città autogestita è diventata una delle attrazioni turistiche principali della capitale danese e parte della sua identità. Tanto che lo Stato ha proposto ora agli abitanti di Christiania di riscattare il proprio quartiere e conquistarsi così una nuova libertà: 10 milioni di euro per la legalizzazione di Christiania. Sintomo di un’era in cui tutto si può comprare, anche l’anarchia. Il mito di Christiania è cominciato quarant’anni fa con l’occupazione abusiva di una base navale dismessa di 34 ettari nel bel mezzo di Copenaghen. A prendere l’iniziativa sono stati alcuni cittadini danesi alla ricerca di condizioni di vita migliori per le proprie famiglie. Abbandonato e ricoperto da prati e alberi, il terreno in questione era protetto da una semplice palizzata di legno: abbattere quelle assi era sufficiente per provare a costruire qualcosa di nuovo, gli anni Settanta permettevano ancora di sognare.
Non ci è voluto molto perché ai pionieri dell’occupazione di Christiania si aggiungessero gli hippies e gli anarchici, le comunità alternative più numerosa di quel tempo: il quartiere ha continuato a crescere come uno Stato dentro lo Stato, con le sue idee e le sue utopie, ed è riuscito a mantenere alta fino a oggi la sua bandiera di “Città libera”.
Ma lo stato danese non ha potuto perdonare. Già dall’inizio uno sgombero era impensabile, gli hippies coinvolti erano tanti e la superficie occupata non indifferente. Ed è così che già nel 1971 è cominciata la piccola guerra provata fra Christiania e la Danimarca. Si sono alternati Governi diversi di vari schieramenti, ma tutti hanno tentato di cancellare Christiania, passando indistintamente dalle maniere forti alle vie giuridiche. A Christiania ha regnato fin dall’inizio l’anarchia, un’emancipazione che pochi Stati moderni, benché liberi e democratici, si permettono di accettare di buon grado: sordo alle leggi danesi, il quartiere anarchico di Christiania ha sempre avuto regole autonome che, seppur in piccolo, andavano a mettere in discussione la sovranità stessa della Danimarca.
A Christiania la polizia può entrare solo con un permesso speciale. Non ci sono auto, ci si muove in bicicletta. Gli abitanti versano in una cassa comune un fisso mensile di 240 euro a testa, indipendentemente da dove vivono e cosa fanno. Assieme ai guadagni raccolti dalle attività di negozi, teatri, ristoranti, librerie, locali musicali e di artigianato, completamente autogestite, il contributo fisso va a saldare le tasse per acqua, gas e riscaldamento. Come in Olanda, e a differenza della Danimarca, vengono tollerate le droghe leggere. Oggi a Christiania vivono più di 700 adulti, in passato si è arrivati anche a 2000 abitanti.
E ora il colpo di coda finale del Governo danese. Dopo quarant’anni di ostilità, lo Stato ha fatto la sua proposta indecente agli abitanti di Christiania: riscattare economicamente il terreno su cui sorge il quartiere e mettere così la parola fine alla lunga diatriba legale. Dopo svariati settimane di riflessione, gli abitanti di Christiania hanno accettato l’accordo e, a quanto pare, acquisteranno il diritto di usufrutto sull’intero complesso residenziale per l’equivalente di circa 80 milioni di corone danesi.  Dieci milioni di euro per assicurarsi la libertà.
Gli avvocati che hanno concluso l’affare per il quartiere autogestito si dicono entusiasti e spiegano che la somma da corrispondere per Christiania è un decimo del valore effettivo dell’area. Gli abitanti stessi hanno deciso di emettere delle azioni per permettere alla gente di supportare la causa: Copenaghen ama la sua Christiania e, nessuno ha dubbi in proposito, la sosterrà. Per una piccola parte, Christiania verrà affittata. La maggior parte del fondo, invece, verrà stanziato da normalissime ipoteche sugli edifici.
Christiania si è riscattata e, firmando l’accordo, ha raggiunto la condizione di città giuridicamente “libera”.  “Da luogo di anarchia, Christiania si trasformerà in un esperimento sociale legale e di grosso interesse”, ha commentato soddisfatto Knud Foldshack, l’avvocato dei 700 inquilini anarchici. Che, da parte loro, non mancano di rassicurare: il diritto di possesso rimarrà della collettività e Christiania continuerà rifiutare qualsiasi tipo di proprietà privata.
Il compromesso tuttavia rimane e gli idealisti fanno fatica ad accettarlo perché è costato di più di 10 milioni di euro. È difficile immaginarsi una piccola “isola che non c’è” anarchica legata a ipoteche bancarie: se il fine giustifica i mezzi, allora sì, Christiania è libera. Ma se si cerca una giustificazione ideale a tutto, allora Christiania non è più libera: ha semplicemente scelto la via per sopravvivere. La sovranità esercitata nel rispetto tutti i regolamenti edilizi vigenti.

di Emanuela Pessina 


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sabato 2 luglio 2011

BLOG DI CIPIRI: No al bavaglio ad Internet , La Notte della Rete, ...

BLOG DI CIPIRI: No al bavaglio ad Internet , La Notte della Rete, ...: "No al bavaglio ad Internet La Notte della Rete Non sarà una vigilia tranquilla per l'Agcom: sarà, piuttosto, 'La Notte della ..."

sabato 2 luglio 2011

No al bavaglio ad Internet , La Notte della Rete, 5 luglio







No al bavaglio ad Internet

La Notte della Rete



Non sarà una vigilia tranquilla per l'Agcom: sarà, piuttosto, "La Notte della Rete". Il 5 luglio, a 24 ore dall'approvazione della Delibera definita "ammazza-Internet" dai blogger italiani, artisti, esponenti della rete, leader politici, cittadini e utenti del web si troveranno a Roma per una no-stop contro il provvedimento.

Martedì 5 luglio dalle 17.30 alle 21 alla Domus Talenti a Roma
( via delle Quattro Fontane, 113 ) partecipa anche tu alla nostra mobilitazione. Fai sentire la tua voce!

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